Berserk Realm - reloaded
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Nonostante un’unica eccezione, anche Gatsu e’ condannato da Miura ad avere con la sessualita’ un rapporto estremamente negativo. E questo pesa sul personaggio fin dall’infanzia, accompagnandolo costantemente nel corso degli anni, per un motivo o per un altro.
All’eta’ di nove anni infatti, Gatsu viene violentato nella sua tenda da un mercenario in teoria suo compagno d’armi, a cui era stato venduto per poche monete dal padre adottivo. Il bambino riuscira’ a vendicarsi uccidendo il violentatore (Donovan) e rimarra’ sconvolto dopo aver appreso la verita’ sul conto del padre, a cui era comunque molto legato. L’episodio dello stupro sara’ estremamente traumatico per Gatsu, un marchio indelebile che lo accompagnera’ per moltissimi anni. Si puo’ infatti notare che durante le sue peregrinazioni, Gatsu rimarra’ una persona estremamente solitaria (almeno fino all’incontro con la Squadra dei Falchi), evitando in ogni modo il contatto fisico con altri individui, arrivando anche ad arrabbiarsi o a minacciare qualora questo accadesse. E’ emblematico in tal senso la reazione di Gatsu dopo aver ucciso Bazouso, quando un signorotto cerca di assoldarlo nel proprio esercito prendendolo per un braccio. Gatsu ha uno scatto improvviso, si libera immediatamente dal tocco dell’altra persona, e’ pronto a ricorrere alla forza. Poche parole dette con grande rabbia: “Non mi toccare! Nessuno mi puo’ toccare”. Tale avversione non e’ solo nei confronti del sesso maschile, ma e’ un problema di carattere molto piu’ ampio e che coinvolge anche le donne. Dopo essere stato ferito da Grifis in seguito al loro primo incontro, Gatsu rimane in uno stato di semi-incoscienza per alcuni giorni, durante i quali Caska e’ costretta a giacere con lui nuda per riscaldarlo con il proprio corpo. Gatsu e’ consapevole di quello che sta accadendo, e per quanto non riesca a muoversi continua a pensare frasi che non vengono fuori “Non mi toccare!”, vorrebbe gridarglielo, ma tutto quello che riesce a fare e’ esprimere il proprio dolore digrignando i denti e tendendo i muscoli.
Tuttavia, dopo l’ingresso nella Squadra dei Falchi, Gatsu crea un rapporto particolare con i propri compagni, positivo, rilassato e, per certi versi, del tutto inaspettato. Al di la’ dei propri amici, quali potrebbero essere Judo o Pipin, l’ancora giovane guerriero nero si trova particolarmente bene anche con tutti gli altri, specialmente con gli uomini al suo diretto comando, con i quali instaura una relazione di quasi-fratellanza. E non e’ piu’ un problema per Gatsu dare o ricevere una pacca sulle spalle, o andare a bere qualcosa insieme agli altri; lentamente, affezionandosi, va superando il trauma subito da bambino, riuscendo a recuperare il contatto fisico con gente che ritiene vicina.
A 18 anni avviene con Caska la sua prima volta, l’unico episodio “pulito” legato al sesso presente in Berserk. Tutto pare andare nel migliore dei modi, sembra essere il definitivo superamento di un trauma che ha segnato l’uomo per 9 lunghi anni. Durante il rapporto pero’, i fantasmi di qualcosa di indelebile tornano a colpire Gatsu. Ricordi di Magnoliana memoria dicono “Noi possiamo chiudere con il passato, ma e’ il passato che non chiude con noi”. Gatsu rivive i momenti in cui fu violentato, perde per un attimo il controllo e cerca di uccidere la ragazza con cui ha appena fatto l’amore, identificandosi con Donovan, andando a immedesimarsi nell’uomo che lo violento’ nove anni prima.
L’episodio successivo e’ il piu’ drammatico e crudele, ovvero quello dello stupro di Caska. La violenza inferta da Grifis/Phemt infatti, non e’ solo nei confronti di Caska, ma anche verso Gatsu. Il legame fra Gatsu e Caska e’ grande, lei e’ certamente la cosa piu’ preziosa ai suoi occhi, la piu’ importante, che proteggerebbe a costo della vita. Il piu’ grande dolore che Grifis e’ quindi capace di infliggergli, non e’ nella tortura fisica, ma in quella psicologica: il mostro stupra l’oggetto dell’amore di Gatsu, e in questo processo lo costringe a guardare, vuole che lui veda, vuole che si renda conto della sua piccolezza, della sua forza miserabile e del tutto inutile. Grifis esprime la propria superiorita’ possedendo Caska, rendendola di fatto un oggetto di desiderio e strumentalizzandola. In tutto il manga non si e’ mai verificato un episodio simile. E’ qui che Gatsu raggiunge l’apice della disperazione, del dolore, della rabbia. E’ qui che avviene una presa di coscienza. E’ questo il momento in cui il famoso e temibile capitano della truppa d’assalto dei Falchi, si rende conto della propria impotenza nei confronti di un nemico che ha abbandonato la propria umanita’. L’episodio dello stupro e’ particolarmente lungo ed estenuante, la violenza non viene semplicemente accennata, ma Miura si sofferma piuttosto per molte pagine a descrivere i dettagli, per trascinare il lettore in un vortice di sensazioni negative, per trasmettere il moto distruttivo dell’animo di Gatsu, la sua rabbia e allo stesso tempo l’inutilita’ di quella stessa rabbia. Gatsu si trancera’ un braccio per cercare di salvare la donna amata ed impedire l’inevitabile. Pochi minuti dopo perdera’ anche un occhio. Eppure le sue grida non saranno mai dovute al dolore fisico. L’uomo trovera’ il coraggio di amputarsi un braccio con un coltello spezzato solo per poter salvare Caska, ed a questa azione concedera’ solo dei lamenti, dei gemiti. L’occhio rimarra’ aperto mentre viene trapassato dagli artigli di un mostro, perche’ l’oggetto del dolore di Gatsu continua ad essere la donna che ama, non certo l’occhio che sta per perdere. Il suo corpo non ha nessun valore di fronte al sentimento che prova per lei, sarebbe disposto a tutto pur di salvarla. Ma questo non accadra’. L’unica cosa che rimane allora non e’ nient’altro che una pura e profondissima disperazione. Allora si, ci saranno le urla, le grida tormentate, vi sara’ l’esternazione del suo male soffocante.
Poco dopo, nella grotta vicino casa di Godor, Gatsu ci mostra tutta la sua inaspettata fragilita’ e debolezza. E l’oggetto della sua debolezza e’ proprio Caska. Cio’ che e’ accaduto durante l’eclissi ha sicuramente lasciato in entrambi un segno indelebile: la ragazza ha perso la ragione, non riesce piu’ a parlare, non capisce cosa le accade intorno, teme l’uomo che fino a pochi giorni prima amava profondamente. Gatsu e’ rimasto invece mutilato fisicamente, avendo perso un occhio e un braccio. Ma come abbiamo visto, la sofferenza piu’ grande gli e’ stata inferta sul piano psicologico. La donna che lo aveva aiutato a superare i fantasmi del proprio passato, l’unica persona che egli sia riuscito ad amare adesso non lo riconosce piu’ e lo evita, spaventata. Alla vista fortuita di Caska nuda, Gatsu cede, non riesce a reggere, probabilmente rievocando il passato, forse volendo tornare ad un tempo che ormai non esiste piu’. Si avvicina a lei, la desidera, ma la ragazza e’ terrorizzata. La forza esercitata da Gatsu e’ inutile, fa sembrare il tutto ancora piu’ simile ad una violenza. L’episodio si conclude con Caska che urlando fugge lontano da lui, mentre Gatsu continua a sprofondare nella sua disperazione: di cio’ che aveva, non e’ rimasto nulla.
Nella seconda serie, all’inizio dei Capitoli della Condanna, e’ degno di nota l’episodio che avviene con Farnese. La donna viene posseduta da uno spirito maligno che ne mette in risalto le debolezze. Questo porta la ragazza a perdere del tutto il controllo di se’ stessa, ed a concedersi a Gatsu, quasi costringendolo, potendo contare su una forza momentaneamente superiore a quella di un essere umano. La reazione di Gatsu e’ pero’ assolutamente distaccata. Per quanto infatti il comportamento di Farnese sia perfettamente in linea con la concezione di Miura (che ci propone spesso il connubio sesso-debolezza), il Guerriero Nero si dimostra superiore ed estraneo a questa regola, almeno per personaggi con cui non esista un coinvolgimento sentimentale, come nel caso di Caska. La carne non ha nessuna influenza su di lui: il suo stato mentale, la sua determinazione nel ritrovare la donna che ama, il suo desiderio di vendetta verso Grifis occupano completamente la sua mente e il suo cuore. Non c’e’ spazio per nessuna debolezza e per nessuna indecisione. Gatsu riesce ad opporsi alla donna posseduta ed a farla ritornare in se’.
Tempo dopo, nella terza serie, abbiamo un episodio che concettualmente ricorda molto il personaggio di Wiald. Anche per Gatsu infatti si esprime il connubio fra sesso e l’essere bestia, animale. Si tratta di un periodo in cui il Guerriero Nero e’ spesso perseguitato dalla Bestia, una sagoma oscura presente nella sua mente che ne rappresenta le debolezze, i dubbi, le incertezze. Si tratta di una creatura capace di mettere in crisi Gatsu sul piano mentale, ed in effetti questo e’ proprio cio’ che accade. Durante il suo viaggio con Caska, la donna viene aggredita da un gruppo di briganti e quasi violentata. Fortunatamente la ragazza riesce a difendersi ma, quando Gatsu la trova, la vista che si ritrova davanti gli fa perdere nuovamente il controllo. La donna nuda, il sangue sul suo corpo, la spada salda nelle sue mani ormai non piu’ avvezze alla battaglia. La Bestia ha il sopravvento, Gatsu fa violenza a Caska, prendendola con forza, ed a nulla vale il tentativo della donna di difendersi. Avviene qualcosa di simile a quanto visto nella grotta poco dopo l’eclissi, solo che questa volta il Guerriero Nero non si ferma, non ha piu’ il controllo di se’ stesso, i suoi occhi sono accecati, la sua mente e’ oscura, la violenta. E anche in questo caso la violenza si protrae per piu’ pagine, per amplificare il dolore, offrendo un parallelo fra quanto sta accadendo nel reale, e quanto sta accadendo nella mente del Guerriero Nero. Solo dopo lunghissimi istanti, solo dopo essersi identificato con Phemt, solo dopo aver visto se’ stesso come il suo piu’ grande nemico e solo dopo aver annientato Caska, Gatsu riesce a riprendere il controllo. E comprende che ormai, non e’ piu’ in grado di badare a Caska da solo.

 
 
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